iBeacon: la nuova era del marketing di prossimità

Nov 3, 2014

Nuovi paradigmi di interazione per nuove esperienze d’uso. Sono le potenzialità delle tecnologie di prossimità, abbinate alla pervasività dei device e delle app mobile che hanno rivoluzionato il modo di fruire di negozi e brand. Ma non solo.
Mondo fisico e mondo virtuale sempre più vicini, in una sorta di iperconnessione capace di sviluppare tecniche di engagement altamente emotive ed efficaci.
Ma di cosa stiamo parlando?

iBeacon, il faro della comunicazione

La parola beacon si riferisce letteralmente a un faro. Si tratta di piccoli device capaci di trasmettere messaggi in BLE (Bluetooth Low Energy) a dei dispositivi capaci di interpretarne il contenuto, generalmente un’app. Apple ne ha sviluppato lo standard software, chiamato iBeacon, con l’idea di farlo diventare una valida alternativa all’NFC e farlo emergere come efficace sistema di localizzazione indoor (laddove il GPS non prende, la tecnologia su beacons la farebbe da padrona, in lotta con soluzioni RFID).
I migliori usi sono però relativi al marketing di prossimità, dove gli scenari disegnano un modo nuovo di approcciare al cliente.

Come funzionano i beacon?

Un dispositivo beacon trasmette costantemente un segnale Bluetooth a un’area che varia da pochi centimetri a qualche metro (all’aria aperta dovrebbe arrivare fino a 70 metri). Tutti i dispositivi in prossimità del beacon, quindi all’interno dell’area coperta dal segnale, ricevono il messaggio e un’app apposita può scatenare una determinata azione. Solo la fantasia limita gli scenari di utilizzo di un simile meccanismo.
In quest’ottica, tramite i beacon si riesce a creare degli spazi sensibili, dove i sensori possono caratterizzare location o singoli oggetti, statici o in movimento, capaci di trasmettere un messaggio e interagire con gli utenti che si trovano nelle vicinanze. In alcuni ambiti, l’utente può anche fungere da attuatore tramite il proprio smartphone.

Possibili scenari di utilizzo

La possibilità di offrire esperienze personalizzate agli utenti che visitano un’area o un negozio è certamente l’uso più immediato della tecnologia iBeacon. Contenuti personalizzati, tattiche di couponing, messaggi promozionali mirati, nuove funzionalità per fruire contenuti multimediali o servizi location based.
Sembra la soluzione migliore per ogni tipologia di azione di micromarketing, potendo mettere in pratica un’esperienza di visita e di acquisto completamente nuove e immersive. Con il vantaggio di una fine misurazione di azioni e comportamenti, potendo così profilare gli utenti a un livello di dettaglio sorprendente. In un mondo dove chi possiede i dati possiede potenzialmente anche intelligenza, l’analytics fisico rischia di risultare decisivo.
Abbiamo sviluppato progetti nel settore retail e showroom raggiungendo ottime performance e risultati, mixando il tutto con strumenti di business intelligence. E i beacon si sono rivelati alleati preziosi nel disegno di nuovi approcci all’utente. Ultimamente le sperimentazioni riguardano il settore museale, dove l’uso combinato di mobile e tecnologie di prossimità sembra portare innumerevoli vantaggi a tutto beneficio di mostre, curatori e… utenti.