L’auto diventerà presto il quarto schermo della vita digitale quotidiana, dopo tablet, computer e smartphone. Iperconnessa alla nuvola, multimediale ai massimi livelli, con capacità di interazione mai viste finora. Giusto finora, però.
Se nei nostri laboratori molto bolle in pentola, in quelli delle grandi case automobilistiche molto si è già messo in moto. Inevitabile: dopo l’azienda, ecco la casa domotica, quindi adesso tocca all’auto.
Multimedia e connettività in auto vogliono significare un’esperienza decisamente migliore, con dashboard in grado di monitorare stato di salute e sistemi complessi in grado di aggiungere intelligenza al modo in cui ci rapportiamo alla nostra auto.
La chiave è l’accesso ai dati: in profondità, in dettaglio, con totale libertà di scelta da parte dell’utente di cosa “leggere” e di cosa monitorare, a seconda delle proprie necessità o anche sfizi del tutto personali. Per hobby, ma non solo.
La sfida è il disegno dell’esperienza, che per prima cosa deve garantire sicurezza per il conducente. Schermo o non schermo a bordo, con il mobile a rendere pervasivo tutto il sistema di interconnessione, il rapporto uomo-auto è destinato a cambiare per sempre.

E se fosse l’auto il quarto schermo digitale?
Manuel Ricciardi
Carrarino di origine, pisano di adozione, smanetto sul web da un po’ di anni come analista, programmatore, web developer e web designer, ma nella vita reale sono un raro esemplare bassista centauro.
Sono approdato in 3logic a cavallo della mia Suzuki 600 perchè mancava una vera anima Rock’n Roll e per alzare la media dei motociclisti, anche se gli altri pivelli hanno delle moto scarse.
Se siete abbastanza fortunati, potete incontrarmi la sera in qualche locale, o addirittura sentirmi suonare… ma vi prego, non chiedetemi autografi.